Secondo la tradizione il nome deriva dall’antico Pissinianum, ossia piscina di Giano, una costruzione che si trovava in prossimità dell’attuale Tempietto del Clitunno. La leggenda narra che in questo luogo furono celebrate le nozze di Giano con Camesena, ninfa del Clitunno e Musa del canto, da cui ebbe origine la Gente Italica.
Il nucleo collinare si sviluppò intorno al XI secolo per via della costituzione di una piccola comunità benedettina. Per la loro presenza il monte sovrastante si chiama Monte San Benedetto o (Colle Revalioso).
Nel 1155 Federico Barbarossa si stanziò con le sue truppe nei pressi del castello dopo la distruzione della città di Spoleto. Luogo conteso tra Trevi e Spoleto subì diversi saccheggi e devastazioni. Nel 1580 vi si insediò il famoso bandito Petrino Leoncilli, che per vario tempo seminò il terrore in tut- to il territorio di Spoleto. Durante l’ultima guerra mondiale il castello fu utilizzato come campo di concentramento fascista.
Oggi rimane un bellissimo borgo restaurato per opera di Antonio Meneghetti come sede dell’Associazione Internazionale di Ontopsicologia le cui mura perimetrali hanno una forma triangolare. Nella parte più alta del pendio si trova la torre di vertice, che è la più alta, più in basso una torre pentagonale, trasformata poi in campanile della chiesa di San Benedetto.
Le case sono disposte a terrazzamento, questo per ovviare alla pendenza del terreno, e ancora oggi il Borgo mantiene l’aspetto medievale.
All’interno dell’abitato la Chiesa di San Benedetto non visitabile.