Nel corso della storia era molto frequente rivolgersi a numerosi santi per difendersi da malattie, guerre e morti improvvise. In particolare quando infuriava la peste venivano invocati tre santi: San Sebastiano, San Rocco e Sant’Antonio Abate, in alternativa anche San Cristoforo. Ed è questa l’origine della Chiesa della Madonna delle Grazie, un edificio votivo costruito verso la fine del XV secolo a protezione del paese contro la peste, tra il 1522 e il 1528.
È composta di due parti, la più antica è a pianta trapezoidale con abside in fondo. Nel registro inferiore sono raffigurati Santa Lucia, San Rocco, San Sebastiano e San Fortunato. Nel registro superiore due figure di San Rocco (1504), due San Sebastiano (1504), Madonna col Bambino e una Madonna del Perdono (1504).
Sulla parete di fondo, dietro l’altare maggiore, in corrispondenza del fronte dell’abside è dipinta a destra la Madonna Annunciata, al centro l’Eterno, a sinistra l’Angelo annunziante; nel catino la Madonna con il Bambino tra sei angeli, nel tamburo San Michele Arcangelo, San Rocco, la Madonna delle Grazie col bambino, San Sebastiano e San Giovanni Battista, dipinti attribuiti a Orlando Merlini di Perugia. Nella parete di sinistra rimangono, infine, gli affreschi raffiguranti San Sebastiano, la Madonna col Bambino datata 1524, San Bernardino, la Madonna del Perdono datata 1522 e due san Rocco del 1504.
Orlando Merlini
Orlando Merlini, nato a Perugia divenne cittadino di Gubbio nel 1504. Tra le sue opere: un pannello (1501) dell’Incoronazione della Vergine con i santi di Macerata Feltri, ora nella Galleria Nazionale di Urbino; un affresco (1503) della Madonna col Bambino e dei santi in Albacina; un frammento di un affresco (1506) dell’Annunciazione di Santa Maria della Ghea a Purello, Fossato di Vico; e un affresco (1507) di Santa Lucia a Santa Maria a Ferentillo. Era un seguace dello stile di Sinibaldo Ibi.