La tipologia architettonica è molto semplice, secondo lo stile degli ordini mendicanti: unica navata con copertura in capriate di legno, abside centrale pentagonale fiancheggiata da due cappelle a pianta rettangolare.
La chiesa di Trevi ripete lo schema della Chiesa di San Francesco di Montefalco del quarto decennio del secolo XIV. All’interno presenta affreschi databili tra il XIV e il XV sec., fatta eccezione per un affresco conservato nella parete sinistra datato 1577.
Il ciclo più esteso è quello dell’abside attribuibile a maestranze lo- cali, con le “Storie della vita della Madonna”, organizzato in registri sovrapposti, due per ogni parete per un totale di otto riquadri che corrispondono ad altrettanti episodi della vita della Vergine.
Organo monumentale
“Rarissimo esemplare superstite di quel tipo che nel Rinascimento veniva definito organo da muro”. Lo strumento fu commissionato dai frati di san Francesco a mastro Paolo Pietro di Palolo di Montefalco, così come risulta dal rogito 22 settembre 1509 per mano del notaio Pompeo di ser Nicola di Montefalco.
Suonò per la prima volta nel Natale del 1509 e fu aggiustato diverse volte nel corso dei secoli. Una prima volta nel 1526, una seconda tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento quando fu ampliato per opera di Rodolfo Luna.
Attualmente, l’organo si presenta con 37 canne a cinque campate, le centrali a tortiglione, tastiera cromatica di 49 tasti, pedaliera cromatica di 27 pedali, registri comandati da sei tiranti a pomello, mantice a lanterna posto nel basamento con due soffietti di alimentazione azionati a pedale con trasmissione meccanica di tipo sospeso. Il nucleo più antico delle canne risale alla prima costruzione documentata nel 1509 e “si tratta del complesso di canne più antico esistente in Umbria ed uno dei più antichi in senso assoluto”.
Tutti i dipinti sono riferibili al XVII secolo.