Chiesa di San Martino
Nella minuscola frazione di Le Corone, salendo verso il monte, ci si imbatte in un altro esempio di chiesa rurale romanica a quota 585 metri sul livello del mare.
Era tradizionalmente aperta in occasione della solennità dedicata al santo titolare, quando vi era anche officiata la santa Messa e si svolgeva una semplice festa popolare. Ora è inagibile in conseguenza del terremoto del 1997.
Il gradino della porta d’ingresso, di forma semicircolare, è palesemente ricavato da una macina da molino, forse una ruota spezzata o difettosa prove- niente dalla cava delle macine.
Presenta un tipo di architettura simile a tante altre del territorio con il campaniletto a vela a un solo fornice, frutto di interventi successivi alla costruzione della struttura principale.
L’interno ad aula unica, è caratterizzato da un’ampia abside che occupa quasi per intero la parete di fondo.
Il furto della Madonna con il bambino
Fino agli anni Cinquanta dello scorso secolo all’interno della chiesa era una magnifica tavola dipinta a tempera opera del Maestro di San Felice di Giano, attivo nella seconda metà del XIII secolo nell’Umbria centro-meridionale.
Trafugata, fu recuperata fortunosamente mentre stava per lascia- re il paese. Ora fa bella mostra di sé, perfettamente restaurata, al museo diocesano di Spoleto. Vi è raffigurata la Madonna con Bambino e ai quattro angoli scene della passione di Cristo e della vita di San Martino.
La casa temporanea tra gli ulivi
Dalle Corone si accede alla fonte Treggena per risalire tra gli uliveti del monte Castiglione. Qui è un tipico edificio rurale costruito sul declivio sfruttando la pendenza per avere i due accessi al piano inferiore e superiore. Tetto unico a spiovente con comignolo. Sotto la stalla con la mangiatoia fatta di mura- tura e tavole, la nicchia doppia per mettere le lucerne o qualche attrezzo. Il soffitto di legno fatto di spranghe e di tavole con sopra allettati i mattoni.
