Si tratta di un edicola molto antica e cara alla comunità degli spellani, oggi in mano ai privati e data in comodato d’uso al comune.
Il dipinto interno rappresenta la Madonna che tiene amorevolmente in braccio il Bambino e il volto di Maria esprime gioia, serenità e materna protezione.
Lo stesso dipinto si trova ripetuto fedelmente in altre due edicole erette in via Fontevecchia e in località Pozzuolo.
La ripetizione iconografica è letta come aggregazione ad una stessa area di devozione.
Ancora oggi oggetto di culto e di devozione, la Maestà ha tutto l’anno lumi sempre accesi e fiori freschi. Accanto all’immagine sacra ci sono appesi oggetti personali di ogni tipo portati lì per chiedere una grazia o per manifestarne l’avvenuta soddisfazione.
La storicità dell'edicola
– 1433 nov. 17, Spello Testamento di Tommaso figlio del defunto Antonio di Francesco “de Mora”. Lascia a Giovanni di Bonuccio di Spello un terreno situato a Spello, nel vocabolo Vico, “in contrata ubi dicitur «la magestà de Massicone»”. (Archivio notarile di Spello, not. Pascuccio di Giacomo di Tommaso di Alessio, 1429-1440, c. 29 v).
– 1451 gennaio 23, Spello Contratto matrimoniale; tra i beni dotali citati compare l’indicazione di un terreno situato in vocabolo Vico “ubi dicitur la magestà de Massicone prope dictam magestatem“. (Ivi, not. idem, 1449-1453, c. 104 v)
– 1467 febbraio 7, Spello Testamento di Antonia figlia del defunto Nicolò “Sumey” e moglie di Giovanni di Cicco “Ciaffe” di Spello. Lascia un terreno situato in vocabolo Vico “iuxta magestatem Maxiconi“.
(Ivi, not. idem, 1463-1470, c. 133 v)