Nel 1665 la famiglia degli Unti acquistò dalla famiglia Boncompagni-Ludovisi il loro molino da grano e da olio. Le casate patrizie di Foligno vollero costruire qui le loro residenze, nei pressi degli opifici, al fine di curare più da vicino i loro interessi economici. Famiglie proprietarie di cartiere, mulini da grano e olio e opifici che fecero la fortuna di questo paese il cui sviluppo economico ancora agli inizi del Novecento era in grande espansione (si esaurì con la Seconda Guerra Mondiale).
Nel 1800 il complesso residenziale fu trasformato in cartiera: due campane poste nel campanile a vela segnavano i turni di lavoro. A ricordo dell’antica cartiera rimane solo la ciminiera. Il palazzo oggi è stato ristrutturato e diviso al suo interno in appartamenti residenziali.
Sul lato a destra del palazzo un arco segna l’accesso alla via principale del paese. Nella chiave dell’arco è incastrato lo stemma della famiglia degli Unti, scudo con due leoni rampanti che sorreggono un’aquila coronata con sotto la scritta ADE UNTIS, nel lato opposto dell’arco una lapide con inciso il nome del paese BELFIORE DOMO DE UNTIS.
La Madonna del piano
Edicola sacra lungo la via lauretana, l’antica via Plestina. E’ costituita da due nicchie: una piccola dove è l’affresco raffigurante la Madonna col Bambino tra i santi, l’altra più ampia priva di dipinti. È stata restaurata nel 1988 in memoria del prof. Pietro Colombatti.
Nel periodo della raccolta delle olive, ancora nella metà del Novecento, qui venivano a pregare le “coiarelle”, donne intente alla raccolta delle olive provenienti da vari paesi della zona, per ricavare con il lavoro un po’ di reddito assai scarso nel periodo invernale.
Forra dell’Altolina
La vegetazione spontanea è caratterizzata da numerosi felci, alcune particolari come la capelvenere e la lingua cervina o lingua di cervo, altre più comuni come la felce dolce, la rugginina e la falsa capelvenere.