PONTE DELLE TORRI
Alto ben 80 metri e lungo circa 230, il Ponte delle Torri è uno tra i monumenti simbolo di Spoleto. Realizzato in elementi di calcare locale e sorretto da nove piloni collegati tra loro da arcate ogivali, una elegante opera impressionante per la sua snellezza.
Due le funzioni principali. La prima di collegamento tra la città e il bosco sacro di Monteluco, ricco di ripari naturali scelti dai primi insediamenti monastici. La seconda quella di acquedotto, portando in città l’acqua proveniente da lontane sorgenti.
Ma il ponte aveva anche una terza funzione. Fungeva da elemento a difesa della città. I due piloni centrali sono vuoti e in basso presenta- no feritoie che servivano a controllare il passaggio degli armati lungo l’alveo del torrente Tessino in secca o per ispezionare passanti accertandosi che non introducessero in città generi assoggettati a dazio.
Wolfgang von Goethe
Il ponte ha, da sempre, affascinato poeti, viaggiatori, scrittori. Come Johann Wolfgang von Goethe (Viaggio in Italia 1816 – 1817):
“Sono salito a Spoleto e sono anche stato sull’acquedotto, che nel tempo stesso è ponte fra una montagna e l’altra. (…..) E adesso soltanto sento con quanta ragione ho sempre trovato detestabili le costruzioni fatte a capriccio (…). Cose tutte nate morte, perché ciò che veramente non ha in sé una ragione di esistere, non ha vita, e non può essere grande, né diventare grande.”
Da non perdere
Fortilizio dei Mulini
All’altro estremo del ponte. Era un presidio dell’acquedotto dove le acque alimentavano due mulini comunali prima di essere convogliate verso la città, attraverso il canale sopra il ponte.
Il bosco di Monteluco
Fuori percorso, per i numerosi sentieri che salgono verso la montagna spoletina, si può visi- tare la zona di Monteluco. A partire dal V secolo il bosco di Monteluco fu sede di uno dei più vasti movimenti eremitici del tempo che ebbe il suo punto di riferimento presso l’abbazia di San Giuliano.
