Fortificazione militare la “Torre di ser Angelo” poi detta torre del conte e oggi la Rocca di Scandolaro, l’antica Turri, era custodita dagli uomini del sindacato di Roviglieto. Circondata da poderose mura ancora intatte a nord e in completa rovina nella parte sud, la rocca presenta una massiccia torre quadrangolare posta appena subito dopo il cancello d’ingresso.
La Rocca, fu edificata sicuramente prima dell’anno 1000 dai de Comitibus, conti di Uppello e successivamente di Foligno. Di antica famiglia longobarda, i de Comitibus verosimilmente discendono da Ildebrando, pronipote di re Liutprando che costituì in ducato il territorio di Spoleto.
La figura più importante della nobile casata fu Sigismondo I. Nato nel 1440, fu segretario di diversi papi, poeta in latino e in volgare, cancelliere di Foligno quasi ininterrottamente dal 1466 al 1480, fu prodigo di beneficenze. Nel 1505 commissionò a Raffaello Sanzio la “Madonna di Foligno” oggi conservata presso la Pinacoteca Vaticana.
Le Fossacce e gli scarpellini
Dopo Rocca Deli, sulla strada che porta a Sassovivo, ai lati della strada si attraversa la località detta le “Fossacce”, per le grandi cavità coperte in parte da detriti, che raccontano la storia del prelievo della pietra in questo luogo. In basso, in pianura la città di Foligno e il vicino paese di Carpello, il cui nome secondo Lodovico Jacobilli, storico folignate del Seicento, deriva da Scarpello per il fatto che la villa era abitata da “molti scarpelini che squadravano e ripulivano pietre, ch’erano in una cava vicina ad un monte, detto Montarone, per fabbricar le nuove mura della città di Foligno”.