In località Malborghetto all’interno di una casa rurale il teatro ottocentesco della famiglia Campello. Oggi in completo stato di abbandono, era una dependance della villa.
Ad accogliere gli spettatori un minuscolo foyer con dipinto alla parete un botteghino da cui si affaccia un commesso. Sopra il botteghino è la scritta “Distribuzione Biglietti” con l’avvertenza al pubblico, sottoscritta dal proprietario, conte Paolo (1829-1917) a nome della “Compagnia Filodrammatica del Clitunno” fondata nel XVIII secolo, a un corretto comportamento durante gli spettacoli, stabilendo delle sanzioni per i trasgressori.
Uno scritto, redatto dall’erudito Paolo Campello sembra ufficializzare l’inizio della vera e propria “epopea teatrale campellina” intorno all’anno 1814, ad opera del conte Bernardino Campello (1766-1818), nonno di Paolo.
L’interno è una lunga stanza con tetto a cavalletti sulle cui pareti furono dipinti finti palchetti da cui si affacciano personaggi della famiglia e della vita politica e culturale di Spoleto e Campello. I dipinti furono realizzati dal principe Placido Gabrielli.