Da Assisi a Spoleto, la Fascia olivata è il futuro del nostro Pianeta
La Fascia olivata da Assisi a Spoleto è il futuro del nostro Pianeta. Conoscerla attraverso il progetto de “I Sentieri” è un’occasione unica per scoprire un’ecosistema e una biodiversità su cui la FAO ha investito. La crisi climatica attuale impone soluzioni collettive. Ognuno di noi è chiamato ad agire responsabilmente a più livelli. Anche in tema alimentare. Modificare la propria dieta per renderla più compatibile coi limiti del pianeta rientra tra le prime iniziative da mettere in campo.
Seguire una dieta mediterranea è una delle migliori opzioni che abbiamo a disposizione.
Durante l’iniziativa “Principi della dieta mediterranea per l’Agenda 2030” è stata proprio la Fao – l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura – a sottolineare che la dieta mediterranea fa bene alla salute umana, all’ambiente e alla biodiversità.
RAPPORTO IPCC
Secondo il recente rapporto speciale prodotto dall’Ipcc su cambiamenti climatici e uso del suolo, circa il 23% delle emissioni di gas serra di origine umana proviene dall’agricoltura. Settore che è anche responsabile di circa la metà delle emissioni di metano indotte dall’uomo. E’ la principale fonte di protossido di azoto, gas serra molto potente. Mentre secondo la Fao le emissioni di gas serra legate all’allevamento di bestiame sono il 14,5% di tutte quelle di origine antropica.
LA DIETA MEDITERRANEA
Basata sul consumo regolare di olio d’oliva, sulla ricca varietà di alimenti vegetali e moderate quantità di pesce e carne, la dieta mediterranea è invece ampiamente riconosciuta per i suoi molteplici benefici per la salute. E per il suo basso impatto ambientale.
LA FAO
Tuttavia «questa alimentazione tradizionale – osserva Maria Helena Semedo, vicedirettore generale della Fao – cede il passo al cambiamento delle abitudini e degli stili di vita, da pasti diversificati ed equilibrati a pasti più monotoni ad alto contenuto di grassi, zucchero e sale». Le conseguenze, sottolinea Semedo, sono negative sulla salute umana. E’ in atto un radicale aumento dell’obesità, del sovrappeso e delle malattie non trasmissibili. Conseguenze negative anche sull’ambiente, con il degrado delle risorse naturali, compresa la perdita di biodiversità per l’alimentazione e l’agricoltura.
Per contrastare questa tendenza negativa è necessario preservare e promuovere la dieta mediterranea. Va poi ulteriormente approfondito il loro contributo alla conservazione della biodiversità, all’emancipazione femminile, al divario tra zone rurali e urbane. E anche alle le perdite e agli sprechi alimentari e alla gestione dei rifiuti.
Il territorio da Assisi a Spoleto e il GIAHS
In questo senso anche la FAO può svolgere un ruolo fondamentale, supportando le lezioni apprese dai siti dei Sistemi del patrimonio agricolo di rilevanza mondiale (Giahs). Ovvero l’iniziativa che riconosce paesaggi di straordinaria bellezza in cui convivono biodiversità agricola, ecosistemi resilienti e un ricchissimo patrimonio culturale.
L’anno scorso, non a caso, sono stati aggiunti al registro due siti italiani: le Terre del Soave e la nostra Fascia olivata da Assisi a Spoleto
Il territorio da Assisi a Spoleto conosciuto anche come Fascia Olivata rappresenta, dunque, tutto quello che la FAO vuole preservare. Lo stile di vita corretto, le sane abitudini alimentari, il senso di appartenenza di una comunità al luogo dove è cresciuta e si è sviluppata.
La tutela GIAHS indica una direzione precisa. Il futuro del nostro Pianeta passa dalla difesa degli ecosistemi locali, come quello presente da Assisi a Spoleto.